NOTE DI DEGUSTAZIONE
Questo blend di 5 uvaggi (Malvasia puntinata, Trebbiano giallo, Grechetto, Sauvignon e Riesling surmaturi e muffati) conduce al calice un nettare al quale nulla manca: grande morbidezza, intensità, equilibrio ed una notevole sapidità e persistenza al palato. Un colore giallo intenso, caldo, che vira all’ambra e ricorda i colori carichi e vividi dei passiti. La massa del vino è consistente e lascia lacrime sul calice.
I profumi sono di frutta gialla, pesca nettarina, albicocche disidratate, fichi, canditi, una scorza d’agrume, miele, un finale leggermente ammandorlato ammansito da opulenti gigli ed una fresca nota di salvia e biancospino.
Le diverse varietà vengono coltivate sul medesimo filare e vengono raccolte in tempi diversificati: luglio, agosto, settembre, ottobre, muffate. A novembre avviene lo sposalizio delle differenti raccolte e la sosta per 3 anni sulle proprie frecce fini. La vinificazione avviene in vasche di cemento. I terreni sono vulcanici, basaltici e danno origine a vini dai colori vivaci, dai profumi intensi e di buona struttura.
Follia è uno di quei vini inconsueti, fuori dalle regole, frutto di una “visione”, di un progetto innovativo di Matteo Ceracchi, che ben padroneggia i saperi enologici e coccola le sue uve portandole ad un inedito e prezioso risultato.
ABBINAMENTI
Ottimo vino da tutto pasto, in abbinamento a piatti di pasta, secondi di pesce, da provare un rombo alla salsa di arancia.
CANTINA
L’azienda “Piana dei Castelli” è di proprietà della famiglia Ceracchi. La famiglia Ceracchi occupa sin dai primi ‘800 un ruolo storico nella proposta enoica legata all’area di Velletri. Siamo a sud-est di Roma, su quelle colline che definiscono i Castelli Romani, terra puntellata da oltre una dozzina di comuni sparsi tra il Lago Albano ed il Lago di Nemi. Tutti terreni di formazione vulcanica, ricchi di basalto e tufo, di sali ed elementi minerali, per suoli freschi e drenanti. Qui, il giovane Matteo Ceracchi dopo aver completato studi in enologia a San Michele Appiano, decide di tornare e tracciare un percorso parallelo all’impegno nell’azienda famigliare, dando vita ad una realtà dove poter sperimentare e osare, una sorta di luogo “franco” dove dare libero sfogo alle proprie idee coraggiose e al proprio sentire. Mantiene alcuni terreni di famiglia, ne affitta e ne acquista altri e crea la propria azienda, Piana dei Castelli: di fatto un mosaico di vigneti estesi per 11 comuni, ad altitudini differenti e dai suoli estremamente contrastanti. Coltiva uvaggi autoctoni come Grechetto, Cesanese, Malvasia, Sangiovese, Trebbiano Giallo ma anche Sauvignon Blanc, Riesling, Merlot e Montepulciano assecondando il più possibile microclimi, cicli di natura, specificità varietali e di suolo. Fa tesoro della competenza acquisita durante i suoi studi in enologia ma abbraccia una viticoltura naturale che paradossalmente smonta la formazione tecnologica propria delle grandi scuole enologiche. Non ricorre a prodotti di sintesi e lavora per esprimere tutta la forza dei luoghi e dei varietali in vini diretti ed imprevedibili. Questo è Matteo Ceracchi, camaleontico, sognatore, provocatore, sperimentatore.
Recensioni
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