NOTE DI DEGUSTAZIONE
Profumi di ribes, frutto polposo, quasi dolce, tannini discreti, rotondità, fragranza, freschezza ma anche compattezza e serietà. Può durare nel tempo esaltando l’austerità del Nebbiolo.
ABBINAMENTI
Ottimo in abbinamento ai risotti con sugo di carne, carni rosse in umido, carne arrosto e grigliata, formaggi stagionati.
CANTINA
La Pio Cesare nasce nel 1881 quando il suo fondatore, Cesare di nome e Pio di Cognome, un imprenditore di successo, attratto dall’idea di produrre per la sua famiglia e per i suoi clienti una piccola quantità di vino, decide di dar vita, sulle colline del Barolo e del Barbaresco, alla propria azienda.
La sua intraprendenza, come attesta anche la copia autentica del suo passaporto n.55, uno dei primi ad esser stati rilasciati in Italia, lo spingerà poi, negli anni successivi, a viaggiare in lungo e largo, per l’Europa, con lo scopo di promuovere i suoi vini, tramutando così un qualcosa che era nato per pura passione in una vera e propria attività.
Sarà poi il figlio, Giuseppe Pio, a portare avanti l’impresa paterna, investendo ulteriormente nella cantina e impegnandosi molto anche sul piano commerciale; successivamente, Rosy, figlia unica di Giuseppe, e il marito, l’ingegnere albese Giuseppe Boffa, contribuiranno ulteriormente a far crescere, in fama e notorietà, sul mercato nazionale e internazionale l’azienda.
Oggi, Pio, l’ultimo dei figli di Rosy e Giuseppe e quarta generazione della famiglia, guida l’impresa di famiglia, con il supporto del cugino Augusto, del nipote Cesare e della figlia Rosy.
Attualmente, la Pio Cesare, è proprietaria di circa 70 ettari di vigneto; la scelta di avere le vigne ubicate in zone diverse non è, poi, di certo casuale, ma è determinata dalla volontà di fondere e amalgamare le diverse caratteristiche di ciascun vigneto e di ciascuna zona, al fine di produrre vini rappresentativi dello stile della totalità dei terroirs. Vendemmia dopo vendemmia, i vini della Pio Cesare, mantengono, lo stile che hanno sempre avuto nel corso degli anni, oltre naturalmente ad un carattere di gran pregio; questo implica basse rese, interventi minimi per la difesa fitosanitaria e selezione maniacale delle uve, grappolo per grappolo, acino per acino.
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